Caro Torneo della Befana,
con tre figli che giocano a basket, dal 2013 sei entrato prepotentemente nelle nostre pigre vacanze di Natale.
Per diversi anni ci hai costretto dal 2 gennaio a levatacce e giornate in palestre lontane, a fare panini ancora con gli avanzi del cenone in frigorifero, a lavare divise in tutta fretta per il giorno dopo.
E quest’anno ci salutiamo.
Eh sì, con il nostro ultimo Aquilotto concludiamo la nostra avventura al Torneo della Befana.
Un’avventura che ci ha resi sempre più consapevoli che essere genitori nello sport è molto più che fare da taxisti a figli ed amici di squadra. Anche se, confessiamo, spesso ci sentiamo così.
Un’avventura che ogni anno premia tanti mini atleti ancora carichi di adrenalina, mentre noi stanchi genitori attendiamo pazientemente sugli spalti e li guardiamo sfilare con orgoglio.
E un’avventura che, confessiamo anche questo, anziché l’abitudine di una situazione che si ripete, rinnova ogni anno un sano spirito di partecipazione e competizione: figli diversi, situazioni diverse. E che quest’anno ci ha regalato un ottimo piazzamento, che fa bene ai nostri bambini, ai loro santi allenatori, e pure a noi genitori.
Ti ringraziamo, caro Torneo della Befana, per l’opportunità di crescita che hai dato e continui a dare a tutte le persone coinvolte. Ti continueremo a seguire, da tifosi del Basket con la B maiuscola.
Una mamma e un papà